CANTINA FANTINI
Podere Carlo Fantini
Il Blog della Cantina Fantini di Bertinoro
PRODUZIONE E VENDITA DIRETTA
OLIO EXTRAVERGINE DI OLIVA E VINI TIPICI DOC
Podere Carlo Fantini
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Il cibo è legato alla nostra cultura, alla nostra identità, alla terra in cui si nasce e al lavoro di chi lo produce: ogni prodotto e ogni ricetta hanno tradizioni e storie a volte antiche di secoli.
Per questo siamo orgogliosi di offrire il frutto del nostro lavoro , per far conoscere, approfondire, comprendere a fondo e riscoprire la propria identità culturale.
Parlare di cibo significa anche parlare di benessere, di conoscenza dei tempi e delle stagioni della natura e del rapporto che lega gli uomini alla loro terra.
Questo esplorare il territorio del cibo consumato e gustato insieme , oggi vuole , con il soddisfacimento dei sensi, raggiungere la riscoperta delle sane abitudini alimentari e la valorizzazione degli alimenti genuini di origine locale .
Perché noi crediamo che il futuro sia nei gesti antichi della vita contadina.
CITAZIONE DEL GIORNO - Today's Quotes
"Pien di stupore son io pei venditori di vino, ché quelli / che cosa mai posson comprare migliore di quel ch'han venduto?"
Indicazioni Stradali
venerdì 1 giugno 2018
giovedì 10 maggio 2018
"Nel 2003 il debutto discografico “Songs Without Words” ha sollevato consensi da parte di critica e pubblico. Un album graziato anche dalla presenza di Ian Caple in cabina di regia e dagli arrangiamenti ambiziosi e imponenti di Dickon Hinckliffe dei Tindersticks.
“Found” è il settimo album del musicista, ispirato da una collezione privata di fotografie comprate in un mercatino delle pulci di Berlino: quindici foto in bianco e nero, perfette per il suo stile folk-noir.
La ricca schiera di influenze del suo stile chitarristico e l'abilità di contrabbassista lo differenziano dalla moltitudine di songwriter contemporanei. La potenza lirica delle canzoni è poco incline al compromesso del romanticismo, nonostante il tono elegiaco e nostalgico resti preminente.
“Found” è l’equivalente discografico del film “Le vite degli altri”, uno sguardo alla vecchia Germania filtrato dalle foto raccolte in anni di ricerche dalla sua amica Elinor, alla quale Paul dedica la prima delle quindici tracce: un delicato fingerpicking che introduce l’ascoltatore nell’atmosfera confidenziale e poetica del progetto.
Le vite anonime dei soggetti delle foto diventano protagoniste di un soundscape sonoro affascinante e coinvolgente. Sono storie di una civiltà contadina posta ai margini della società industriale, grazie alle quali è possibile recuperare il valore della quotidianità, scandita dal suono delle campane e dal fruscio delle foglie.
La musica evoca le pagine migliori del mellow-country dei Lambchop, le incursioni jazz-folk di John Martyn e quelle meno note di Danny Thompson, in una sequenza in dissolvenza in cui il tempo resta sospeso nell’osservanza della bellezza.
Evocativa, fluida come un racconto, la musica scorre lentamente, Armfield resta nei paraggi del folk con timbriche notturne e solitarie che rievocano Christy Moore, spesso ingentilite da insolite incursioni strumentali, come lo xilofono e la tromba in “Lost On The Corner” o l’oboe in “From Tip To Filter”.
Armfield si veste da menestrello (“Reflected In My Heart”, “Under The Linden”), più spesso da chansonnier come nella tenebrosa “The Early Morning Mist”, dove un pizzicato di chitarra e il suono dei violini introducono una romantica ballata noir che mette in gioco Jacques Brel e Scott Walker, con flauto e l’orchestra a diradar la nebbia.
Non di rado la musica di “Found” sfiora la poesia con echi mediterranei e quasi felliniani in “The Secateur Sisters”, a volte è più verbosa e quasi letteraria con fisarmonica e mandolino in bella evidenza (“The Boy In The Picture”), in un susseguirsi di suggestioni sonore che evocano Cat Stevens e Fabrizio De André.
Il tono crepuscolare di “In Elinor's Eye”, quello più noir alla Lambchop di “A Dubious Trinity” e “Beneath The War Memorial”, uniti al romanticismo contagioso di “Take This Kiss” e “Wind-Up Gramophone”, nonché al sorprendente rockabilly di “Of Sky And Sea And Sand” (dove Paul mette in mostra la sua ablità di contrabbassista), fanno di “Found” una vera chicca per gli amanti del folk più nobile e austero. Uno scrigno ricco di sorprese dal quale estrarre ancha la canzone natalizia che vi mancava per chiudere con classe il vostro anno. Fisarmonica, banjo, tubular bells e una banda al completo fanno di “Round The Tree” la conclusione perfetta per un album che assomiglia a un racconto quasi cinematografico di un mondo che non c’è più o forse no?"
Armfield è considerato a oggi uno dei più raffinati ed eleganti cantautori indipendenti degli ultimi dieci anni, una sorta di culto per tutti gli appassionati del folk in grande stile.
http://paularmfield.com/
https://www.youtube.com/watch?vMmpzJ-Lgpd4
https://www.youtube.com/watch?v_I7a5MezGxU
https://www.youtube.com/watch?vZFHYfylBI7c
mercoledì 9 maggio 2018
mini tour italiano per Paul Armfield, in duo con Giulio Cantore
Il 19 maggio grande evento ...degustazione di ottimo vino con ottima musica di ottimi artisti.
Paul Armfield
Giulio Cantore
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